Vaccini influenzali 2018-2019. Tutte le informazioni
È ormai arrivato il momento di pensare ai vaccini per la stagione invernale.
A seguito della riunione del Comitato tecnico che si tiene ogni anno a febbraio per decidere la composizione del vaccino per l’Emisfero Nord e a settembre per quello Sud, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso noti i ceppi raccomandati per la composizione del vaccino influenzale per l’inverno 2018-2019.
Saranno disponibili sia il vaccino quadrivalente, che conterrà un ceppo di influenza A/H1N1, uno di A/H3N2 e due ceppi di influenza B, e il trivalente che includerà i due ceppi A e un solo ceppo B.
Il vaccino influenzale rappresenta un’opportunità per tutti e diventa un vero salvavita quando parliamo delle cosiddette categorie a rischio, ovvero tutti gli anziani sopra i 65 anni, i malati cronici e tutte le persone di ogni età dai 6 mesi di vita in poi, per le quali l’influenza potrebbe determinare gravi complicanze.
È importante chiarire che il vaccino non protegge dalle infezioni virali dovute a virus non influenzali e, talvolta, non evita completamente la malattia, ma ne attenua sintomi e rischio di complicanze; per questi motivi può essere considerato un’assicurazione contro le complicanze dell’influenza.
Bisogna ricordare che il virus dell’influenza si trasmette facilmente da un individuo all’altro; quando un soggetto infetto respira, tossisce o parla, emette goccioline di saliva che contengono il virus e che possono essere inalate da altre persone. Il virus entra così nel nostro organismo diffondendosi lungo la gola e il resto delle vie respiratorie.
Forse non lo sapete, ma un solo starnuto può contenere anche 40.000 micro goccioline che possono viaggiare ad oltre 300 km/h.
Influenza 2018-2019: il ruolo chiave dell’igiene
È indiscutibile che il vaccino rappresenti un modo efficace per non contrarre l’influenza . Esistono però altri strumenti di prevenzione che non vanno dimenticati.
È importante per esempio lavarsi accuratamente le mani, mettere le mani davanti alla bocca e al naso quando si tossisce o si starnutisce e rimanere a riposo quando si è ammalati per evitare di contagiare gli altri. Inoltre bisogna ricordare che i luoghi affollati e umidi (metropolitane, palestre, cinema,…) possono essere a rischio di concentrazione di virus.
Di routine, l’influenza va trattata con farmaci sintomatici (es. paracetamolo o ibuprofene), che aiutano a ridurre i sintomi come febbre, raffreddore e tosse.
Ricordiamoci che gli antibiotici non servono per l’influenza, poiché agiscono contro i batteri, mentre l’influenza è provocata da virus, un microrganismo del tutto diverso. Gli antibiotici possono essere assunti solo se, dopo la diagnosi, il medico ha individuato un’infezione batterica secondaria all’influenza.
Vuoi saperne di più sulla Prof.ssa Esposito, Presidente della Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid) e Professore Ordinario di Pediatria e Direttore della Scuola di Specialità in Pediatria presso l’Università degli Studi di Perugia?
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