Susanna Esposito: la prospettiva sull’approccio One Health nei bambini

La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) – sezione Emilia-Romagna, in collaborazione con il Centro Universitario di Bioetica (UCB) dell’Università di Parma, ha tenuto un webinar sull’approccio “One Health” nei bambini, un modello sanitario basato sull’integrazione di diverse discipline. Organizzatrice dell’evento la Professoressa Ordinaria di Pediatria dell’Università di Parma Susanna Esposito, Presidente della SIPPS Emilia-Romagna, coordinatrice del Gruppo di lavoro “Dopo la pandemia” di UCB e Responsabile del Tavolo Tecnico Malattia Infettive e Vaccinazioni della Società Italiana di Pediatria.

Nel corso del suo intervento, la Professoressa Susanna Esposito si è concentrata sul tema delle infezioni emergenti e dell’antibioticoresistenza, evidenziando il ruolo dei cambiamenti climatici nell’insorgenza e nella diffusione delle malattie trasmesse da vettori (Vector Born Disease, VBD). Il riscaldamento globale, con il relativo aumento delle temperature e le variazioni nei modelli meteorologici stanno infatti influenzando la distribuzione e la sopravvivenza di agenti patogeni. Come conseguenza si ha che le malattie trasmesse da vettori come la dengue sono in aumento in zone che prima non erano considerate a rischio. Inoltre, l’incremento di fenomeni che causano squilibri negli ecosistemi, come la deforestazione e l’urbanizzazione, favorisce la trasmissione di malattie dagli animali agli uomini, come nel caso della malattia di Lyme.

A rendere ancora più significativo il problema dell’insorgenza di nuove malattie è la contemporanea e sempre più diffusa resistenza degli agenti patogeni agli antibiotici. Conosciuta anche con l’acronimo AMR, l’antibioticoresistenza è tra le prime dieci minacce alla salute globale che l’uomo è oggi chiamato ad affrontare. Per dare un’idea più chiara di quanto la situazione sia preoccupante, Susanna Esposito fornisce alcuni dati nella sua presentazione. Nel 2019 ci sono state 4,95 milioni di morti associate ad AMR, a cui ne aggiungerebbero altre 1,27 milioni perché riconducibili anch’esse all’antibioticoresistenza, con un tasso di mortalità più alto dell’Africa sub-sahariana occidentale dove si contano 27,3 morti attribuibili ad AMR ogni 100.000 decessi. I principali patogeni responsabili di oltre 250.000 morti sono: Escherichia coli, Staphylococcus aureus, Klebsiella pneumoniae, Streptococcus pneumoniae, Acinetobacter baumannii e  Pseudomonas aeruginosa.

Quello dell’AMR, evidenzia la Professoressa, non è un problema che riguarda solo gli adulti. Ad essere spesso colpiti sono anche i bambini sotto l’anno di età, oltre agli adulti dopo i 60 anni. Allo scopo di combattere tale fenomeno sono nati dei programmi di stewardship antibiotica, ovvero un insieme di interventi che hanno come scopo quello di promuovere l’uso appropriato degli antimicrobici, così da ridurre le resistenze. Se Paesi come l’Inghilterra e la Germania sono dotati di un network di stewardship antibiotica pediatrica, in altri l’implementazione di tale sistema fatica ad affermarsi.