Covid-19, cosa è cambiato per i bambini: Susanna Esposito ai microfoni di “Umbria Journal TV”

Le varianti del Coronavirus finora scoperte, in particolare quella inglese, presentano una maggiore trasmissibilità. La conseguenza è l’aumento del rischio di infezione per i più giovani. Il tema è stato recentemente affrontato dalla professoressa Susanna Esposito, intervistata da Marcello Migliosi per “Umbria Journal TV”. “Dal punto di vista prettamente clinico – ha spiegato l’infettivologa e Professore Ordinario di Pediatria all’Università di Parma – i bambini oggi sono più interessati rispetto a prima perché il virus sta circolando di più”. Ma la problematica non riguarda esclusivamente il comportamento delle varianti: “Da una parte ci troviamo ad avere una parte della popolazione che è stufa di rispettare determinate regole, dall’altra invece abbiamo la mancata implementazione di un sistema di contact tracing efficace”. Un aspetto positivo permane: i numeri di casi tra i minori sono aumentati; tuttavia, non si presentano peggioramenti nelle diagnosi. “La clinica in età pediatrica sul Covid non è cambiata – ha spiegato la professoressa – il 90% dei casi è asintomatico o paucisintomatico. Del 10% dei sintomatici, la metà ha manifestazioni cliniche gravi, tra le quali la più grave è la MIS-C, la sindrome da risposta infiammatoria multisistemica”. Inoltre, in un anno, test e cure sono stati migliorati e implementati: “Di recente abbiamo pubblicato con i primari di pediatria dell’Emilia Romagna e con esperti della Regione Emilia-Romagna un documento sulla gestione di Covid in pediatria, che l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) ha inserito sul proprio sito come esempio di buona pratica clinica. Dall’importanza della terapia domiciliare evitando il fai da te, alla gestione ospedaliera dei casi clinici più significativi”. Nella parte di lavoro promosso dalla Società Italiana di Pediatria sono presenti indicazioni su come comportarsi a seconda del quadro clinico del minore: “Ad esempio, è meglio evitare di portare i bambini al pronto soccorso, a meno che non presentino sintomi gravi come febbre alta e difficoltà respiratorie. O ancora, il bambino che sta a casa deve essere gestito con l’esclusiva terapia sintomatica: per la febbre paracetamolo o ibuprofene. Infine, è di fondamentale importanza per i minori continuare le vaccinazioni di routine”. Il miglior alleato nella lotta al Covid-19 e alle sue varianti rimane sempre la prevenzione, sottolinea Susanna Esposito, e questo vale già a partire dai 6 anni, età in cui i bambini frequentano le elementari.

Per visualizzare l’intervista completa:

https://www.youtube.com/watch?v=HBCDYYTEb_k