Ci si può vaccinare in vacanza? Susanna Esposito chiarisce alcuni dubbi

La bella stagione è ormai alle porte e, con i sempre più incoraggianti dati in merito al numero di positivi e ospedalizzazioni per COVID-19, milioni di italiani stanno provando a pianificare le vacanze estive. Essendo, però, in piena campagna vaccinale in molti si sono posti il problema di come fare a conciliare le due cose e, se si aggiunge che alcuni Presidenti di Regione hanno avanzato l’ipotesi di vaccinare i vacanzieri, crescono i dubbi sul da farsi. Susanna Esposito è stata invitata a intervenire nel corso della puntata di Tra poco in edicola, il podcast della Rai, per rispondere alle domande più frequenti.
Oltre alla Professoressa, sono stati invitati anche il Sottosegretario al Ministero della Salute, Andrea Costa, e il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, i quali hanno parlato appunto della possibilità di vaccinare le persone in un luogo diverso da quello di residenza, come nel caso di chi si sposta nel periodo estivo, chiarendo, però, che non si parla, come è stato detto, di “vaccini in spiaggia”. Si tratta piuttosto di dare l’opportunità a quelle categorie di persone che risiedono per un certo periodo in un luogo (come nel caso dei lavoratori stagionali) di ricevere il vaccino.
Susanna Esposito cerca prima di tutto di rassicurare sull’efficacia del vaccino anche nei casi in cui non si rispetti alla lettera la data del richiamo. “Quello che dobbiamo considerare – sostiene l’Ordinario di Pediatria dell’Università di Parma – è che i vaccini sono approvati con una determinata schedula e di conseguenza rispettarla è la cosa migliore. Sappiamo bene, però, anche dall’esperienza che si ha in tutte le vaccinazioni pediatriche, che oggi, anche laddove ci siano dei ritardi rispetto alla prima dose, non si prevede di ricominciare il ciclo vaccinale come avveniva un tempo”, ricordando, inoltre, che studi recenti “dimostrano come ritardi non eccessivi tra una dose e l’altra non compromettano la risposta immunitaria e la conseguente efficacia”. L’unico invito in merito è, quindi, quello di non rendere l’intervallo tra le due dosi eccessivamente lungo.
Rispetto alla domanda di un utente sull’eventuale disponibilità dello stesso tipo di vaccino ricevuto per la prima dose nel luogo di vacanza, Susanna Esposito sottolinea l’importanza dell’esistenza di un piano vaccinale comune che determina “la disponibilità delle stesse tipologie di vaccino su tutto il territorio nazionale”, ribadendo, però, che c’è anche la possibilità di ricevere con la seconda dose una tipologia diversa dalla prima, senza alcuna problematica.
Nel complesso, l’infettivologa afferma di non essere “favorevole al concetto di turismo vaccinale”, ma che dal momento in cui l’obiettivo principale è quello di arrivare ad un livello elevato di coperture, bisognerebbe favorire l’accesso alle vaccinazioni in tutti quei casi “in cui ci si trovi fuori sede per periodi abbastanza prolungati”. A chi parla di una situazione molto complessa dal punto di vista logistico, riferendosi alla somministrazione dei vaccini in vacanza, Susanna Esposito risponde che c’è “tutto il tempo per organizzarsi” e che non ci dovrebbero essere grandi difficoltà dato che ormai “la macchina vaccinale è piuttosto rodata”.
Per visualizzare il video dell’intervento:
https://www.raiplayradio.it/audio/2021/05/Vaccino-in-vacanza-5c43547a-edcc-43ad-a787-2bd7eb76ed1a.html